LEGA PRO… CHE BELLO ESSERC-I!
Sono ore di gioia inebriante in casa neroverde. La promozione nella Lega Pro unica della società del presidente Mauro Lovisa è realtà dalle 16.51 di domenica (4 maggio, ricorrenza che ricorderemo), grazie al 2-1 di Este e al concomitante 1-1 del Marano, rivale di tutta una stagione, a Monfalcone, frenato da una monumentale Ufm.
Come monumentale, a Este e in tutta la stagione, è stato il Pordenone di mister Parlato, il Pordenone dei record (maggior punteggio della serie D, 85 punti; miglior attacco e miglior difesa del girone C). Pordenone prontissimo a segnare in avvio con Buratto, maturo nel gestire la pressione (e non era facile), sapiente nel contenere le sfuriate dell’Este e colpirlo nei momenti giusti, lucido nel reagire all’infortunio di capitan Zubin (il Re della serie D, capocannoniere del girone con 27 centri in 28 partite), uscito un quarto d’ora dal termine con un ginocchio dolorante. Determinato e consapevole della propria forza nell’andarsi a prendere quell’obiettivo che era in agenda dall’estate, cominciata nel segno della Tim Cup (impresa di Nocera prima e bis sfiorato poi a Pescara). Un’agenda di idee chiare e concrete della dirigenza, di investimenti oltre che sulla Prima squadra sul Settore giovanile, quel Pordenone del futuro (un futuro nazionale) che intanto forma giocatori-uomini e regala titoli (Juniores tra le top 16 d’Italia, Allievi regionali e sperimentali, Giovanissimi sperimentali campioni Fvg).
Uomo del destino è stato quel Denis Maccan a cui proprio il destino ha spesso voltato le spalle. Pordenonese doc, ha sposato il progetto neroverde, lasciando la Lega Pro in cui era di casa per portare lì la squadra del suo territorio. L’inizio sembrava una favola: gol decisivo all’esordio a Montebelluna (partendo dalla panchina). Gli infortuni, però, a partire proprio da quella benedetta-maledetta gara nel Trevigiano l’hanno sempre tormentato. Denis, come il Pordenone, è stato più forte di tutto. Magnifica la sua frustata su quel pallone con il contagiri messo al centro da Florean, proseguendo l’azione condotta da uno scatenato Oliveira. Florean, Oliveira e Maccan erano in lista con i numeri 18, 19 e 20. Lanciati nella mischia hanno fatto la differenza. A dimostrazione delle qualità tecniche e morali di un gruppo di tutti-titolari capace di riscrivere la storia del Pordenone Calcio. Un gruppo, giocatori, staff e collaboratori, di grandi uomini.
La serie C è tornata in riva al Noncello dopo 12 anni. Si trattava di C2, però. Questa è Lega Pro unica, serie nobile fra la B e quella che sarà (non per noi) la nuova D. La terza serie mancava così da 50 anni. La città ha dato subito un segnale forte, riempiendosi di neroverdi festanti. Ad accogliere gli eroi di Este, giunti su un pullman scoperto, c’era una piazza XX settembre piena di gente, passione ed entusiasmo. Tantissimi ragazzi del Settore giovanile e collaboratori della società, gli ultras sempre presenti e sempre più numerosi, famiglie, sponsor, simpatizzanti, curiosi, addetti ai lavori. La musica pare già diversa, una melodia dolce e suadente che si vorrebbe ascoltare all’infinito. Una musica per tutti coloro che hanno costruito assieme, giorno dopo giorno, questo sogno. Che la festa… continui!
GRAZIE ramarri, è bello esserCi!
